Lo stalking è un fenomeno purtroppo molto diffuso, che può avere conseguenze psicologiche, fisiche e sociali devastanti per le vittime. Rientra tra le forme di violenza di genere e, in Italia, è regolato dall’art. 612-bis del Codice Penale, introdotto nel 2009, che punisce chi "con condotte reiterate minaccia o molesta taluno in modo da cagionargli un perdurante e grave stato d’ansia o di paura".
Riconoscere di essere vittima di stalking non è sempre immediato. Può iniziare in modo subdolo: telefonate insistenti, messaggi continui, appostamenti sotto casa o sul luogo di lavoro, regali non richiesti, presenze immotivate nei luoghi frequentati. Spesso chi perseguita è un ex partner, ma può anche essere un collega, un conoscente o addirittura uno sconosciuto. Quando queste attenzioni diventano opprimenti e provocano ansia, paura o modificano le abitudini quotidiane, ci si trova davanti a una situazione che non deve essere sottovalutata.
Ecco come comportarsi in caso di stalking e come tutelare la propria sicurezza:
1. Non sottovalutare il problema
Molte donne tendono a giustificare le prime avvisaglie dello stalking, soprattutto se provengono da una persona conosciuta. È importante invece riconoscere sin da subito i comportamenti inappropriati e molesti. Anche se all’inizio sembrano "gesti di affetto", è fondamentale prestare attenzione a qualsiasi atteggiamento che mette a disagio o suscita timore.
2. Interrompere ogni contatto
È consigliabile non rispondere a messaggi, chiamate o richieste dello stalker. Qualsiasi forma di interazione può essere interpretata come un segnale di apertura. Anche un messaggio per dire “lasciami in pace” può diventare un pretesto per continuare il contatto. Interrompere ogni tipo di comunicazione è un passo necessario per limitare l’escalation.
3. Raccolta di prove
È essenziale documentare ogni episodio: salvare messaggi, e-mail, chat, registrazioni vocali, scattare fotografie delle eventuali lettere o regali ricevuti, annotare date, orari, luoghi degli appostamenti o degli episodi di molestia. Questi elementi sono cruciali per presentare una denuncia e ottenere provvedimenti di protezione.
4. Parlare con qualcuno di fiducia
Il silenzio e l’isolamento sono grandi alleati dello stalker. Parlare con un familiare, un’amica, un collega o con un’associazione può aiutare a prendere coscienza della gravità della situazione e trovare il sostegno necessario. È importante non affrontare da sole un percorso che può essere molto doloroso e stressante.
5. Rivolgersi alle autoritÃ
Quando la situazione si aggrava o si protrae nel tempo, è necessario presentare denuncia alle forze dell’ordine (Polizia o Carabinieri). La legge italiana prevede la possibilità di richiedere un ammonimento del Questore, che può precedere la denuncia formale, oppure – nei casi più gravi – procedere subito penalmente. Dal momento della denuncia possono scattare misure cautelari come il divieto di avvicinamento o l’obbligo di braccialetto elettronico.
6. Contattare un centro antiviolenza
In Italia esistono numerosi centri antiviolenza che offrono supporto psicologico, legale e pratico alle donne vittime di stalking e violenza. Uno dei riferimenti principali è il numero gratuito 1522, attivo 24 ore su 24, gestito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità . Rispondono operatrici specializzate che possono fornire indicazioni sui servizi disponibili nel territorio e su come agire.
7. Pianificare la sicurezza personale
Se si teme per la propria incolumità , è importante prendere alcune precauzioni:
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Variare i percorsi quotidiani e gli orari.
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Informare amici, familiari e colleghi della situazione.
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Evitare di condividere sui social media informazioni personali o la propria posizione in tempo reale.
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Se si riceve una visita sgradita, non aprire la porta e chiamare subito le forze dell’ordine.
8. Tutela legale e psicologica
Un avvocato specializzato può aiutare a intraprendere un’azione legale efficace. Inoltre, è importante affrontare il trauma psicologico: lo stalking può lasciare segni profondi, come disturbi del sonno, ansia cronica, depressione. Un percorso terapeutico può aiutare a recuperare serenità e senso di controllo sulla propria vita.
Affrontare uno stalker è una sfida difficile, ma non si è sole. Le istituzioni, le leggi, i centri antiviolenza e la rete sociale possono essere risorse decisive. Il primo passo è riconoscere il problema, il secondo è chiedere aiuto. La sicurezza, la libertà e la dignità delle donne non sono negoziabili. Nessuna deve sentirsi colpevole o responsabile per l’ossessione di qualcun altro. Agire subito è fondamentale per fermare l’escalation e riconquistare la propria vita.