Katalin Karikó: La scienziata dietro il vaccino mRNA, una pioniera della medicina moderna - Feminility - la Rivista per le Donne che Cambiano il Mondo

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giovedì 10 aprile 2025

Katalin Karikó: La scienziata dietro il vaccino mRNA, una pioniera della medicina moderna

 


Nel panorama scientifico contemporaneo, poche figure brillano con l’intensità di Katalin Karikó, una biochimica ungherese il cui lavoro pionieristico ha rivoluzionato la medicina e salvato milioni di vite. La sua storia è un esempio straordinario di tenacia, visione e dedizione alla scienza, culminata nel riconoscimento con il Premio Nobel per la Fisiologia o la Medicina nel 2023, condiviso con il collega Drew Weissman. Karikó è nota soprattutto per i suoi contributi fondamentali alla tecnologia dei vaccini a mRNA, che ha permesso lo sviluppo rapido ed efficace dei vaccini contro il COVID-19, cambiando il corso della pandemia globale.

Gli inizi: una scienziata ostinata
Nata nel 1955 a Szolnok, in Ungheria, Katalin Karikó è cresciuta in un contesto modesto, con un interesse precoce per la scienza. Dopo aver conseguito una laurea in biologia e un dottorato presso l’Università di Szeged, Karikó si è dedicata alla ricerca sull’RNA, una molecola che all’epoca era considerata di nicchia e poco promettente per applicazioni pratiche. Negli anni ’80, mentre lavorava in Ungheria, si scontrò con le limitazioni di risorse e finanziamenti, spingendola a trasferirsi negli Stati Uniti nel 1985 con il marito e la figlia piccola, portando con sé pochi dollari e un sogno scientifico.
Negli Stati Uniti, presso la Temple University e successivamente alla University of Pennsylvania, Karikó affrontò anni di difficoltà. La sua ossessione per l’mRNA – il messaggero genetico che istruisce le cellule a produrre proteine – era vista con scetticismo dalla comunità scientifica. I suoi progetti ricevevano pochi finanziamenti, le sue pubblicazioni venivano spesso rifiutate e la sua carriera accademica sembrava a rischio. Tuttavia, Karikó non si arrese mai, convinta che l’mRNA potesse essere sfruttato per combattere malattie.
La svolta: rendere l’mRNA una realtà medica
Il problema principale dell’mRNA era che, quando iniettato nel corpo, scatenava una risposta infiammatoria dannosa. Negli anni ’90, Karikó iniziò a collaborare con Drew Weissman, un immunologo, per risolvere questo ostacolo. Dopo anni di esperimenti, nel 2005 pubblicarono una scoperta rivoluzionaria: modificando chimicamente l’mRNA, potevano renderlo “invisibile” al sistema immunitario, eliminando l’infiammazione e permettendo alla molecola di funzionare efficacemente come istruzione per produrre proteine terapeutiche.
Questa scoperta è stata la chiave che ha sbloccato il potenziale dell’mRNA. Sebbene inizialmente il loro lavoro non attirò molta attenzione, fu adottato anni dopo da aziende come Moderna e BioNTech, che lo utilizzarono per sviluppare i vaccini contro il COVID-19. Quando la pandemia colpì nel 2020, la tecnologia di Karikó e Weissman permise di creare vaccini sicuri ed efficaci in tempi record, un’impresa che ha salvato innumerevoli vite e dimostrato il potere della ricerca di base.
L’eredità di Karikó
Oltre al Nobel, Katalin Karikó ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Breakthrough Prize, il Lasker Award e il Time Magazine’s Hero of the Year nel 2021. Tuttavia, ciò che rende Karikó una figura così ispiratrice non è solo il suo successo scientifico, ma la sua resilienza. Per decenni ha lavorato nell’ombra, affrontando rifiuti e ostacoli, senza mai perdere la fede nella sua visione. La sua storia è un monito sull’importanza di sostenere la ricerca fondamentale, anche quando i risultati non sono immediati.
Oggi, Karikó continua a lavorare come professoressa presso l’Università di Szeged e come consulente per BioNTech, esplorando nuove applicazioni dell’mRNA per trattare malattie come il cancro, le patologie cardiache e le malattie infettive. La tecnologia che ha sviluppato ha aperto una nuova era nella medicina, con potenzialità che stiamo solo iniziando a comprendere.
Una lezione di perseveranza
Katalin Karikó non è solo una scienziata straordinaria, ma anche un simbolo di ciò che si può ottenere con determinazione e passione. In un mondo che spesso premia i risultati immediati, la sua storia ci ricorda che le scoperte più trasformative richiedono tempo, sacrificio e un pizzico di ostinazione. Come ha detto lei stessa in un’intervista: “Non ho mai dubitato che l’mRNA avrebbe funzionato. Sapevo solo che dovevo continuare a provare.”
La sua vita e il suo lavoro sono un faro per le nuove generazioni di scienziati, dimostrando che anche le idee più audaci possono cambiare il mondo, una molecola alla volta.

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