Le librerie che sostengono le donne che hanno subito violenza - Feminility - la Rivista per le Donne che Cambiano il Mondo

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lunedì 20 gennaio 2025

Le librerie che sostengono le donne che hanno subito violenza


 

Esistono in Italia 134 librerie che fungono da "rifugio" per le donne che hanno subito violenza. Queste librerie fanno parte di un'iniziativa ideata dalla casa editrice Settenove, nata nel 2013 con l'intento di promuovere strumenti di contrasto alla violenza di genere e maschile. Grazie a questo progetto, le librerie sono diventate punti di riferimento sociali dove le donne possono trovare supporto e informazioni sulla rete dei centri antiviolenza locali. Sebbene nel 2024 siano 134, la fondatrice di Settenove, Monica Martinelli, ha annunciato che altre librerie si uniranno all'iniziativa nel 2025. Il progetto ha ottenuto anche il riconoscimento del Parlamento Europeo, con l'assegnazione dell’alto patrocinio.


Il progetto "Rifugi" include una formazione gratuita per i librai e le libraie, focalizzandosi sulla conoscenza della violenza contro le donne. La formazione iniziale è curata da Settenove con il contributo di autori esperti in materia, mentre una seconda fase offre strumenti pratici su come orientare e assistere le donne che cercano aiuto. Questo modulo aggiuntivo è condotto da professionisti come l'avvocata Laura Martufi dell'associazione Percorso Donna e, nel 2024, da Differenza Donna e D.i.Re, che gestiscono numeri di supporto alle vittime di violenza e stalking.


Le librerie aderenti al progetto sono facilmente riconoscibili grazie a un logo rosso e un pannello informativo in vetrina. All'interno, è presente uno spazio dedicato con numeri di contatto e materiali relativi ai centri antiviolenza del territorio. Settenove inoltre dona libri alle case rifugio per donne e bambini che fuggono dalla violenza domestica, creando una rete di supporto concreta. I librai, inoltre, sono formati per ascoltare senza giudicare e per evitare frasi che possano compromettere il primo contatto con le vittime.


Il progetto ha generato connessioni inaspettate tra librerie, centri antiviolenza e altre realtà, dando vita a eventi di sensibilizzazione e rafforzando così la rete di supporto alle donne. Martinelli racconta di una donna che, dopo aver visitato più volte una libreria rifugio, ha trovato il coraggio di raccontare la sua storia e di chiedere aiuto tramite il numero di emergenza 1522.


Il progetto "Rifugi" è completamente autofinanziato e sta cercando di espandersi anche alle biblioteche, con alcune che già fanno parte dell'iniziativa. Martinelli sottolinea che l'iniziativa si inserisce nell'approccio di Settenove, una casa editrice militante che dal 2013 lavora contro le discriminazioni e la violenza di genere, contribuendo alla prevenzione e sensibilizzazione, in un periodo in cui questi temi non erano trattati come oggi.


Settenove, infatti, ha iniziato il suo percorso con un approccio educativo rivolto a bambini e bambine, affrontando stereotipi di genere, corpo e identità. In seguito, la sua produzione si è estesa anche a pubblicazioni per adulti, come docenti e genitori, con l'obiettivo di educare alla prevenzione della violenza. Il nome Settenove si ispira al 1979, un anno significativo in cui l'ONU adottò la CEDAW e in Italia fu trasmesso il documentario "Processo per stupro", mentre Nilde Iotti divenne la prima donna presidente della Camera.


Oggi Settenove ha in catalogo circa 100 titoli, tra cui albi illustrati, narrativa, saggistica e volumi specialistici per le operatrici dei centri antiviolenza.

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